mercoledì, 06 novembre 2024 | 09:44

Dai Commercialisti la richiesta di una proroga per l'invio delle dichiarazioni dei redditi

I Commercialisti rivolgono al Governo la richiesta di una proroga che però riapra i termini per l'invio delle dichiarazioni dei redditi (ANC - comunicato 05 novembre 2024)

Newsletter Inquery

Dai Commercialisti la richiesta di una proroga per l'invio delle dichiarazioni dei redditi

I Commercialisti rivolgono al Governo la richiesta di una proroga che però riapra i termini per l'invio delle dichiarazioni dei redditi (ANC - comunicato 05 novembre 2024)

A pochi giorni dal termine per l'invio delle dichiarazioni dei redditi, i dati riportati dalla stampa specializzata di una adesione al Concordato Preventivo Biennale sotto la soglia del 15% non sono certo una sorpresa, bensì confermano in pieno ciò che l'Associazione Nazionale Commercialisti aveva previsto e dichiarato da tempo.

I risultati, ad oggi, in termini di gettito fiscale corrispondono di fatto solo alla metà delle entrate che complessivamente il Governo aveva prospettato di ottenere tramite il nuovo strumento di "compliance", entrate che sembrano meno di 1,3 miliardi, quindi ampiamente sotto le attese.

Tuttavia di quel 15% di partite iva che hanno aderito al CPB, nella maggior parte dei casi si tratta di contribuenti affidabili ossia con voto ISA da 8 a 10, le cui previsioni di reddito sono già oggi superiori rispetto alla proposta di concordato che hanno ricevuto dall'Agenzia delle Entrate, determinando un minor gettito complessivo rispetto all'ordinario, circostanza anche questa prevedibile e denunciata più volte dall'ANC in questi mesi.

Infatti per rendersi conto effettivamente se questa nuova misura abbia giovato o meno alle finanze pubbliche sarebbe interessante poter verificare l'entità del gettito che si sarebbe ottenuto sottoponendo i redditi delle circa 500mila partite iva aderenti al CPB alla tassazione ordinaria. Secondo il Presidente dei Commercialisti si sarebbero registrate entrate fiscali ben superiori agli 1,3 miliardi.

Se tra quanti hanno aderito al nuovo concordato ci sono anche soggetti che possono ritenersi evasori, questo non è certamente il caso delle 160mila partite iva con voto ISA inferiore a 8, è bene ricordare infatti che gli indici ISA sono sostanzialmente degli alert, non intercettano assolutamente i redditi effettivi e di per sé non attestano certo una condizione di evasione.

Tuttavia, è per gli stessi Commercialisti che hanno pagato le inefficienze dell'Amministrazione Finanziaria, con le difficoltà dovute alle continue modifiche normative del CPB, e ai quali è stata limitata la possibilità di adempiere nei termini alla trasmissione delle dichiarazioni, che la proroga dei termini per il CPT si prospetta come un atto dovuto.

Per tale ragione l'ANC rivolge al Governo la richiesta di una proroga che però riapra i termini per l'invio delle dichiarazioni dei redditi, riconoscendo un tempo congruo ai Commercialisti che non hanno potuto effettuare l'invio delle dichiarazioni nel rispetto della scadenza prevista.

di Ilia Sorvillo

Fonte normativa

Approfondimento

Rassegna stampa