IA e Fisco: i Commercialisti propongono un Organismo di Certificazione
La proposta dei Commercialisti rappresenta un passo avanti nel garantire l'uso responsabile dell'intelligenza artificiale nel sistema fiscale italiano (CNDCEC e FNC - comunicati 18 novembre 2024)
IA e Fisco: i Commercialisti propongono un Organismo di Certificazione
L'adozione dell'intelligenza artificiale (IA) da parte dell'Agenzia delle Entrate per il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale rappresenta un'importante evoluzione tecnologica, ma anche una sfida per la tutela della trasparenza e dei diritti dei contribuenti. A tal proposito, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC), insieme alla sua Fondazione, ha avanzato una proposta innovativa: l’istituzione di un Organismo tecnico nazionale che certifichi l’attendibilità e la conformità degli algoritmi utilizzati dall’Amministrazione finanziaria.
Questa proposta è contenuta nel documento “Intelligenza artificiale e accertamento tributario”, redatto dall’area “Contenzioso tributario” del Consiglio. Il testo analizza i benefici e le criticità derivanti dall’impiego di sistemi di IA per finalità fiscali, evidenziando la necessità di garantire trasparenza, privacy e coerenza normativa.
I limiti attuali nell’uso dell’IA in ambito fiscale
Il documento rileva come l’impiego dell’IA da parte dell’Agenzia delle Entrate sia ancora soggetto a numerosi vincoli. In attesa della piena entrata in vigore dell’AI Act, l'uso degli algoritmi deve rispettare una serie di prescrizioni, tra cui:
- tutela della privacy, come previsto dalle decisioni del Garante per la protezione dei dati personali;
- trasparenza degli algoritmi, per consentire una verifica dei criteri e dei presupposti utilizzati nei procedimenti automatizzati.
Secondo i Commercialisti, l’assenza di una piena trasparenza impedisce di considerare legittimi accertamenti tributari interamente automatizzati. L'algoritmo, infatti, non può operare in modo conforme ai principi costituzionali e alle normative europee senza una certificazione che ne garantisca l’aderenza alle regole sostanziali e procedurali.
Un Organismo tecnico per certificare l’attendibilità dell’IA
La proposta del CNDCEC mira a superare questa situazione di incertezza. Il documento suggerisce di istituire un Organismo tecnico nazionale con il compito di:
- certificare il livello di apprendimento e affidabilità degli algoritmi, analogamente a quanto avviene per le certificazioni delle competenze umane;
- verificare la coerenza dell’evoluzione tecnologica con le normative, sia in materia di privacy che in ambito tributario;
- garantire un utilizzo degli strumenti di IA conforme ai principi costituzionali e alle disposizioni dell’Unione Europea, tra cui la Carta di Nizza e la Carta EDU.
Tale Organismo, secondo il documento, dovrebbe includere rappresentanti di tutti gli stakeholder interessati, così da assicurare un equilibrio tra esigenze di contrasto all’evasione e tutela dei diritti dei contribuenti. Inoltre, le sue decisioni sarebbero soggette al controllo della giustizia amministrativa, in linea con i principi di diritto pubblico.
di Anna Russo
Fonte normativa