martedì, 21 gennaio 2025 | 10:35

Opportunità per le imprese culturali e creative nel Made in Italy

Definite le modalità e le condizioni per il riconoscimento delle imprese culturali e creative (ICC) (MINISTERO DELLA CULTURA – Decreto 25 ottobre 2024, n. 402)

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Opportunità per le imprese culturali e creative nel Made in Italy

Definite le modalità e le condizioni per il riconoscimento delle imprese culturali e creative (ICC) (MINISTERO DELLA CULTURA – Decreto 25 ottobre 2024, n. 402)

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Questo strumento normativo, attuativo dell’art. 25, co. 6, L 27 dicembre 2023, n. 206, rappresenta un tassello fondamentale per valorizzare il contributo strategico del settore culturale e creativo all’economia italiana e al prestigio del Made in Italy.

Oggetto e finalità del decreto (art. 1)

L’obiettivo del Decreto è regolamentare il riconoscimento e la revoca della qualifica di impresa culturale e creativa. Questa qualifica consente alle imprese di utilizzare la denominazione "ICC" nella ragione sociale e nelle comunicazioni, offrendo maggiore visibilità e legittimità a livello istituzionale e commerciale. Il provvedimento intende così promuovere un settore capace di generare innovazione, occupazione e ricchezza attraverso la cultura e la creatività.

Requisiti soggettivi (art. 3)

Sono ammissibili al riconoscimento:

- enti di varia natura giuridica previsti dal Codice Civile;

- lavoratori autonomi;

- enti del Terzo Settore, inclusi quelli iscritti nel registro (art. 11, co. 2, DLgs 3 luglio 2017, n. 117), le imprese sociali (DLgs 3 luglio 2017, n. 112) e altri enti che svolgono attività culturali o creative in via esclusiva o prevalente;

- start-up innovative, purché soddisfino i requisiti oggettivi specificati di seguito.

Requisiti oggettivi (art. 4)

Le imprese devono:

- svolgere un’attività stabile e continuativa con sede in Italia o in un altro Stato dell’Unione Europea, purché siano soggetti passivi d’imposta in Italia;

- operare in via esclusiva o prevalente in almeno una delle seguenti attività: ideazione, creazione, produzione, sviluppo, diffusione, conservazione, ricerca, valorizzazione o gestione di beni e servizi culturali;

La prevalenza è determinata dal volume d’affari generato, che deve superare il 50% del totale.

Le attività specifiche ammissibili sono dettagliate nell’allegato del Decreto e comprendono, tra le altre, settori quali design, audiovisivi, moda, arti visive, spettacolo dal vivo e videogiochi.

Iscrizione nella sezione speciale del registro delle imprese (art. 5)

Per ottenere la qualifica di ICC, le imprese devono iscriversi nella sezione speciale del Registro delle Imprese, istituita dalle Camere di Commercio entro 60 giorni dall’entrata in vigore del Decreto.

L’iscrizione consente di:

- utilizzare la denominazione "Impresa culturale e creativa";

- beneficiare di una maggiore visibilità istituzionale;

- accedere a possibili agevolazioni fiscali e finanziarie.

L’iscrizione è possibile tramite istanza telematica, utilizzando la Comunicazione Unica (DL 31 gennaio 2007, n. 7) o altre modalità stabilite con decreto direttoriale. Inoltre, le Camere di Commercio trasmettono annualmente l’elenco aggiornato delle ICC al Ministero della Cultura.


Revoca della qualifica (art. 6)

La perdita dei requisiti comporta la revoca della qualifica di ICC. Tale provvedimento è disposto dal Conservatore del Registro delle Imprese, anche su segnalazione di terzi, previo procedimento amministrativo conforme alla L 7 agosto 1990, n. 241.

In caso di revoca, l’impresa viene cancellata dalla sezione speciale, con preavviso di almeno 30 giorni tramite comunicazione al domicilio digitale.

Tutela dei dati personali (art. 7)

Il Decreto garantisce il rispetto delle normative in materia di protezione dei dati personali, in particolare il Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR) e il Codice Privacy italiano (DLgs 30 giugno 2003, n. 196). Camere di Commercio, Unioncamere e Ministero della Cultura sono responsabili del trattamento dei dati personali dei soggetti iscritti nella sezione speciale.

di Anna Russo

Fonte normativa